Chi sono

Eleganza felina... ed un tocco di magia
Nel mondo del gatto Bombay. Fascino, particolarità e aspetti critici di una delle razze feline più legate all'essere umano
"Quando sarò grande, questo sarà il mio gatto", si era detta da bambina Arianna Gatti, osservando il Bombay su un poster che raffigurava gatti di tutte le razze conosciute. Certo, ha dovuto fare un po' di strada per andare a prenderselo: gli Stati Uniti – area d'origine di questo piccolo felino – non erano tanto vicini. Tuttavia, non è stata certo la necessità di attraversare svariate volte l'Oceano a intimorirla. Arianna, oggi titolare dell'allevamento "Darkmagic", ha avuto il suo gatto. E come vedremo, non si è fatta fermare neppure da altri più seri ostacoli, ben più difficili da superare rispetto ad una traversata oceanica.
Gatto Bombay: la storia
" Un'ombra nera piombò nel cerchio. Era Bagheera, la pantera nera, nera dappertutto come l'inchiostro. Tutti conoscevano Bagheera, e nessuno osava attraversargli la strada.." . Queste parole, che hanno fatto sognare generazioni di bambini, devono avere impressionato anche l'americana Nikki Horner durante la lettura de " Il libro della giungla" di R. Kypling. A vederli girare per casa effettivamente, sembra di avere vicino tanti piccoli Bagheera in miniatura. Fu così che nel 1958 Nikki cominciò a selezionare quella che oggi è la razza Bombay. Risalendo nell'albero genealogico del Bombay, troviamo, in cima, un gatto American Shorthair nero e una Burmese Americana di colore zibellino. Sono i suoi progenitori. A partire da questo incrocio, inizia la storia di questa razza , riconosciuta in maniera ufficiale solamente nel 1976 dalla CFA americana, che Arianna ha scelto per la registrazione del suo affisso, e che emette il pedigree dei suoi gatti.
Carattere e tendenze
Il "gatto da compagnia definitivo", così Arianna definisce il Bombay, parlando dell'attaccamento di questa razza verso l'essere umano. "Può vivere per il proprio padrone, anche in venti metri quadri di casa, l'importante è che ci sia l'umano, perché sono umano-dipendenti", spiega. Se siete alla ricerca di un gatto che vi pedini come un'ombra, avete trovato ciò che fa per voi. "Tra i miei Bombay", continua Arianna, ce n'è una che ho soprannominato "la mia protesi", perché mi segue ovunque vada: se io cammino in una certa direzione, lei mi segue camminando sui mobili lungo il percorso, accanto a me, e risponde al suo nome come un cagnolino". Aspetti negativi dell'attaccamento all'essere umano? Nessuno, ma occorre tenere presente che un legame così forte può portare ad avvertire con più intensità la solitudine, in assenza dei propri bipedi preferiti. "Per questo motivo, non accetto di affidare i miei cuccioli a chi lavora fuori casa dal primo mattino fino a tarda sera", precisa la titolare dell'allevamento "Darkmagic". E ribadisce: "Questo è un gatto che ha bisogno di continui stimoli e di socializzazione con il suo padrone. Vivrebbe dalla mattina alla sera in braccio al suo umano, tutto il suo mondo siamo noi". Non a caso, alcuni dei gatti di Arianna hanno fatto la felicità di anziani bisognosi di compagnia, come pure di bambini disabili, con spettro autistico, e pazienti oncologici che hanno trovato un compagno di giochi sempre presente e affettuoso. Viene da domandarsi se, in presenza di altri gatti, il Bombay possa soffrire la solitudine. Stando alla lunga esperienza di Arianna, sembra che la piccola pantera domestica consideri poco gli altri mici di casa. "Se c'è un altro gatto che fa compagnia va bene, un cane ancora meglio", spiega, "ma questo non gli importa più di tanto. È buono con gli altri suoi simili, ma se devo essere sincera, gli interessa soltanto la persona". Su questa caratteristica, dopo più di vent' anni di vita accanto ai Bombay, Arianna non ha dubbi: ''Paradossalmente, è un gatto per le persone, più che un gatto per gli altri gatti ".
Caratteristiche fisiche
Due piccole luci gialle intenso o, preferibilmente, rosso rame incastonate in una testolina rotondeggiante: sono gli occhi del gatto Bombay, che spiccano nel nero setoso del pelo e del naso. Le orecchie, di media grandezza, presentano una lieve "smussatura" alle estremità, mentre il muso piuttosto corto si caratterizza per uno stop ben marcato che interrompe la rotondità del profilo, proseguendo con un mento forte che gli conferisce talvolta una espressione un po' "severa". Con un peso compreso tra i due e i tre chilogrammi, i gatti Bombay possono essere annoverati tra i gatti di medio-piccola taglia, con una differenza di peso tra maschi e femmine più evidente che in altre razze. Il corpo flessuoso ma compatto di queste piccole pantere si contraddistingue per l'estrema agilità, aiutata da un'ottima struttura muscolare ed una pelliccia splendente, nero corvino, che si perfeziona come il colore degli occhi entro l'anno e mezzo di età.
E' doveroso precisare che:
1) NON ESISTONO NE' ESISTERANNO MAI BOMBAY CON OCCHI AZZURRI , VERDI, O QUALSIVOGLIA COLORE AL DI FUORI DEL GIALLO INTENSO/RAME.
2) NON PUO' NASCERE UN BOMBAY DA NORMALISSIMI GATTI EUROPEI NE' NERI NE' DI ALTRI COLORI , SONO DUE RAZZE TOTALMENTE DIVERSE ! AL BOMBAY C'E' SEMPRE DIETRO UN ALLEVATORE CHE FA SELEZIONE DA ANNI STUDIANDO I PEDIGREE E LE LINEE DI SANGUE, NON NASCITE CASUALI . AVETE UN GATTO NERO COMUNE? BENISSIMO...PERCHE' VOLERGLI ATTRIBUIRE A TUTTI I COSTI NATALI BLASONATI CHE NON HA?
3) UN BOMBAY NON LO SI TROVA PER STRADA, NEL GATTILE O IN UNA CUCCIOLATA CASALINGA, PER FAVORE NON ACCANITEVI NEL SOSTENERLO, FARESTE VERAMENTE UNA MAGRA FIGURA.
4) NON ESISTONO BOMBAY SENZA PEDIGREE !!!! LE LINEE DI SANGUE ESISTENTI AL MONDO NON SONO PIU' DI UNA DOZZINA, ESATTAMENTE COME GLI ALLEVATORI DI QUESTA RAZZA. CREDETE DAVVERO CHE SIA POSSIBILE CHE UN ALLEVAMENTO SERIO CONCEDA GATTI SENZA ESSERE FIERO DELLA GENEALOGIA CON CUI LAVORA DA ANNI? IL PEDIGREE NON E' ALTRO CHE IL RIASSUNTO DEL NOSTRO LAVORO DI SELEZIONE, COSTOSO E IMPEGNATIVO, NON UN PEZZO DI CARTA DEL FORMAGGIO DI CUI SI PUO' ANCHE FARE A MENO.
La salute
Se vi è capitato di fare una ricerca su Internet alla ricerca di allevamenti di gatti Bombay, avrete notato che sono pochissimi e disseminati nel mondo. Data la loro bellezza, questo stupisce parecchio. Le ragioni, tuttavia, risiedono nella consistente esposizione economica e nel grande impegno richiesto a chi sceglie di avviare un allevamento di questa razza: i Bombay esattamente come i Burmesi Americani dai quali discendono, sono infatti portatori del genoma craniofacciale HD ( Head Defect ) , un disordine genetico che tutti i soggetti di questa razza presentano in forma eterozigote, e che causa gravi deformazioni alla testa e assenza di occhi e naso. "I cuccioli, purtroppo, se c'è un minimo di tessuto cerebrale, nascono vivi", spiega Arianna. Questo comporta che i piccoli debbano subito essere sottoposti a eutanasia, poiché il cervello è assente o talvolta addirittura esposto. "Di conseguenza", prosegue Arianna, "sarà necessario avere sempre a disposizione un veterinario oppure si devono avere le capacità per sopprimere i cuccioli alla nascita e sottrarli alla mamma prima che cominci ad accudirli". È questa la ragione per cui in tutto il mondo vi sono, stando a quanto ci illustra Arianna, solamente una dozzina di allevatori di Bombay originali, con non più di una decina di linee di sangue a disposizione. Un dato che parla da solo, se si considera che, per esempio, nel mondo del gatto Persiano esistono più di una cinquantina di linee di sangue. "Per l'allevatore ogni cucciolata è un costo, perché ci sono quasi sempre dei cuccioli da eliminare", racconta la nostra intervistata. E ricorda: "In una cucciolata di cinque, una volta il problema ha interessato tutti quanti i cuccioli. Altre volte sono interessati solo due gattini, altre ancora nessuno. In ogni caso, l'encefalopatia HD è il motivo per cui questa razza è poco allevata; accettare questa problematica non è facile, e comporta anche una scelta etica. Lo dico molto chiaramente: se allevassimo per etica, sicuramente il Bombay scomparirebbe". L'encefalopatia poligenica interessa ovviamente il Bombay (ed il Burmese Americano) solo in riproduzione: i cuccioli nati senza cranio deforme non presenteranno mai alcuna problematica strutturale durante la crescita, ma saranno a loro volta portatori del genoma in forma recessiva. Ci sono però alcuni "presunti" allevatori che hanno scelto di infilare nella selezione alcuni burmesi di standard europeo, esenti da questo tipo di patologia. Arianna fa parte di coloro che non concordano con questa linea. "In questo modo", sostiene, "abbiamo risolto il problema del genoma craniofacciale ma, nel contempo, si è perso in tipicità e si è inquinato il pedigree, in quanto bisognerebbe utilizzare solamente burmesi americani con tipologia craniofacciale di tipo "contemporary"; diversamente, cosa abbiamo selezionato a fare per vent'anni? '' Per questo motivo, Arianna consiglia di tenere gli occhi ben aperti nel momento in cui si decide di contattare un allevatore per un cucciolo: indipendentemente dalla federazione di appartenenza dell'allevamento, se nel pedigree a cinque/otto generazioni dei riproduttori appare anche solo un Burmese di genealogia "traditional" non si può considerare la sua discendenza un Bombay originale, ma alla stregua di un semplice gatto che al Bombay assomiglia soltanto. Gli allevatori di Bombay originali questo lo sanno benissimo, perché conoscono a menadito le genealogie esistenti, e basta contattarci per avere delucidazioni prima di incappare in allevamenti di fortuna, di scucciolatori improvvisati, o semplicemente di chi, non avendo studiato per anni le linee di sangue prima di cimentarsi in questa difficile razza, decide di accoppiare gatti a caso, senza nemmeno sapere dove vuole andare a parare né geneticamente, né morfologicamente. Un'altra domanda da porre al "presunto allevatore" è come gestisce la problematica del genoma craniofacciale che vi ho illustrato poco fa. Se vi risponde che non sa neanche di cosa si tratti, avete la risposta in tasca: è una truffa!
Cure e cibo
È un gatto abbastanza facile da tenere, basta una lucidata con un guanto con i dentini di gomma oppure una pelle di daino e sicuramente la muta estiva è favorita", ci dice Arianna. Difficile, insomma, che vi ritroviate in preda alla disperazione a causa dello spargimento di pelo: difficilmente questo problema angustierà i proprietari di Bombay. Conversando con la titolare dell'allevamento "Darkmagic", scopriamo che i Bombay si contraddistinguono per una particolare voracità. "I piccoli mangiano in continuazione, sono voraci, e prediligono un'alimentazione a base di carne", spiega Arianna. A vedere un micio adulto di taglia medio-piccola come il Bombay, si sarebbe portati a pensare che non sia per nulla pesante. Ci si deve ricredere: come la nostra esperta ci spiega, sono gatti muscolosissimi. "Li si prende in braccio aspettandosi che siano decisamente leggeri, ma ci si accorge subito che sono " piccole pantere tutte muscoli".
